Vele auriche: leggerezza e potenza. Parola di Conrad

Il navigare e il far regate con gli yacht ha fatto sorgere una classe di marinai da vele auriche, uomini nati e cresciuti per il mare, che si dedicano alla pesca d’inverno e allo yachting d’estate; uomini per i quali le manovre di quella particolare attrezzatura non offre misteri. È stato il loro anelito di vittoria a innalzare la vela da diporto alla dignità di un’arte bella in questo senso speciale. I vantaggi dell’attrezzatura a vele auriche sono evidenti, specialmente per il diporto, sia in crociera sia in regata. Essa richiede minore sforzo per la manovra; l’orientamento dei piani velici rispetto al vento può essere compiuto con celerità e precisione; la distesa ininterrotta della superficie velica è d’infinito vantaggio; e si può spiegare la massima quantità possibile di tela sulla minima quantità di alberatura possibile. Leggerezza e potenza concentrate sono la grande qualità dell’attrezzatura a vele auriche. Sotto ogni angolo visuale per la semplicità e la bellezza di aspetto l’attrezzatura a vele auriche è, io credo, impareggiabile. Una goletta, uno yawl, un cutter in mano a un uomo capace sembrano manovrarsi da soli. Fra queste tre varietà, il cutter – attrezzatura da regata per eccellenza – possiede la maggior imponenza d’aspetto, per il fatto che in pratica tutta la sua tela è di un sol pezzo. All’ancora si presenta meglio una goletta; ha un aspetto di maggior efficienza e un migliore equilibrio alla vista grazie ai suoi due alberi distribuiti sopra lo scafo con una spavalda inclinazione verso poppa. Lo yawl si giunge ad amarlo col tempo; fra tutte, penserei, è la più facile da portare.Per la regata un cutter; per un lungo viaggio di piacere, una goletta; per incrociare in acque di casa, lo yawl.

(Joseph Conrad - Lo specchio del mare)

 

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