Via G. Frisari, 5 - Bisceglie
La Mostra Etnografica Permanente del Mare ricostruisce l’antico rapporto di Molfetta con il mare tra Medioevo e Età Contemporanea. Una relazione che si fece particolarmente vitale nell’Ottocento, quando la cantieristica navale locale acquistò importanza con lo sviluppo del porto mercantile e con l’amplificarsi dell’attività peschereccia.Ricca la sezione dedicata alla costruzione delle barche in legno: dagli attrezzi dei calafati della prima metà del Novecento, ai disegni originali delle antiche imbarcazioni da pesca e da diporto disegnati dal maestro d'ascia Vincenzo Estere Uva e realizzati tra il 1929 e il 1943.Inaugurata nel settembre 2005 e sostenuta dall’Amministrazione Comunale, è stata realizzata con i materiali recuperati dai soci ed è gestita dalla sede locale di Archeoclub.
Via San Domenico 69 - Molfetta
A destra: l'esterno del Fortino dove ha sede la Vedetta: qui sopra una delle 24 finestre che si affacciano sull'Adriatico (Foto di Mauro Germinario)
Un centro di promozione della cultura e della letteratura del mare. Nasce dall’impegno di un gruppo di volontari che hanno avuto in concessione demaniale, e poi ristrutturato, una ex Stazione di Vedetta, semaforo marittimo, della Marina Militare a picco sul porto di Giovinazzo (Bari) . Negli anni la Vedetta è divenuto uno stabile punto di aggregazione dove vengono promossi progetti sulla valorizzazione dei beni culturali marittimi e organizzate manifestazioni, mostre, concerti, ma soprattutto eventi legati alla letteratura e alle storie di mare. Ospita, infatti, una bibliomediateca del mare che si implementa con le donazioni di tanti appassionati e viene visitata da numerose scolaresche. Nel comitato scientifico oltre al presidente e socio fondatore Nicolò Carnimeo siedono molti scrittori e giornalisti che si occupano di tematiche legate al mare. Grazie ad una convenzione con il WWF Italia la Vedetta è oggi anche un presidio ambientale
Via Marco Polo, 11 - Giovinazzo (Bari)
Museo del mare - Monopoli
Il museo si trova all’interno del Castello Carlo V. Istituito nel 2010 conserva reperti dall’età del bronzo ai primi dell’Ottocento che teminonianzo il rapporto della città con il mare Il museo ha iniziato una attività di raccolta di reperti significativi sul tema, precedentemente conservati presso i depositi comunali.(Dal sito Mibact)
Il Castello Svevo di Brindisi, detto anche Castello di terra o svevo-aragonese (per l'origine sveva e le ulteriori modifiche nel periodo aragonese), si trova a ridosso del centro storico di Brindisi, con una sua parte affacciata nella parte interna del porto cittadino, a difesa anche di quest'importante area della città. Il castello si sviluppa attorno ad un cortile di forma quadrangolare trapezoidale, circondato da un'alta muraglia munita di un magnifico mastio con funzione di entrata e altre sei torri, due di forma circolare tre a pianta quadrata e una pentagonale: questo nucleo originario appartiene al periodo svevo. La cortina più esterna è chiaramente riferibile al XV-XVI secolo: sono qui presenti infatti i classici torrioni circolari tardo medievali e rinascimentali, muniti di artiglieria. Nel corso del XVIII e XIX secolo è stato adibito a penitenziario, poi a Comando della Marina Militare, subendo alcuni interventi di adattamento, ma conservando intatta la struttura. (A cura dell'Archivio Storico della Marina Militare)
Via dei Mille 4 - Brindisi
Il
Faro di Punta Palascìa, antica vedetta delle acque mediterranee, a Capo
d'Otranto, è il punto più orientale d'Italia e, secondo alcune
convenzioni nautiche, è il punto di separazione tra il Mar Adriatico e
il Mar Ionio. In questo faro, da cui si gode una vista mozzafiato, ha
sede il Museo su ecologia ecosistemi del Mediterraneo nato nel 2008
dalla collaborazione tra Comune di Otranto e Università del Salento. Il
Museo ospita mostre permanenti su Lagune e sviluppo delle società nel
Mediterraneo; Storia, cultura ed ecologia di Terra d’Otranto; Scoprire
la biodiversità attraverso siti Natura 2000. I temi sono documentati
anche attraverso video ed è in allestimento una
sound room
in cui il visitatore è guidato all’ascolto ed alla conoscenza di suoni
naturali e alla scoperta della biodiversità attraverso le firme
acustiche.
Litoranea Otranto-S.Maria di Leuca SP87 km 4.6 - Otranto
Allestito nei locali dell’ex Convento dei Frati Minori, con il patrocinio del Comune di Santa Cesarea Terme, è un esempio virtuoso di valorizzazione integrata del territorio salentino. Nato dalla collaborazione e dalla passione dell’Associazione Ecodimare e dal contributo scientifico di biologi e geologi offre ai visitatori la possibilità di vedere da vicino il mondo marino: bivalvi, gasteropodi, cefalopodi, crostacei, echinodermi e poriferi che popolano non solo il mare nostrum ma anche i lontani mari esotici. Una ricca collezione di attrezzature ed ingegni del mare che ricostruisce la storia della subacquea. Fa parte del museo la meravigliosa vista di cui si può godere dal piazzale d'ingresso.
Via Convento, 1 -Santa Cesarea Terme (Le)
Un museo diffuso, vivo e abitato.
Un
modello museale che ha reso questo delizioso borgo marinaro un esempio,
anche per la capacità di fare rete e di far collaborare privati ed
amministrazione su progetto di valorizzazione delle comunità e
dei territori costieri del Mediterraneo. È stato istituito grazie alla
sinergia tra l’Associazione Magna Grecia Mare, la Città di Tricase, la
sede italiana del Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici
Mediterranei (CIHEAM Bari) e il Parco naturale regionale “Costa Otranto,
S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, con la collaborazione
dell’Università del Salento. Il simbolo di questo porto museo è il
centenario veliero Portus Veneris, ammiraglia della flotta museale,
adibito a nave scuola dove apprendere e praticare le manovre
tradizionali.
Istituito nel 2007 per iniziativa del professor Giorgio Cataldini, questo museo naturalistico occupa un’ala di Palazzo Rocci, sede del Municipio, con collezioni di scheletri di cetacei e di rettili marini, di intervebrati e di altri reperti che documentano la biodiversità delle acque di Gallipoli e più in generale del Salento. La collezione di cetacei comprende, tra l'altro, le vertebre di capodoglio e di balenottera comune risalenti alla seconda metà del 1800, le preparazioni scheletriche del raro Zifio (due esemplari di circa 5 m di lunghezza). Nella sezione ornitologica ci sono esemplari delle specie migratorie, stanziali ed alcune nidificanti nel territorio. Pannelli esplicativi guidano il visitatore al riconoscimento delle specie e alla conoscenza della biologia, della storia evolutiva e delle relazioni infra e inter specie.
Palazzo Rocci - Via Sant'Angelo - Gallipoli
Foto di Giorgio Cataldini.
Foto Lucio De Bernart
Passato e futuro si incrociano in questo museo multimediale ospitato nel Chiostro dei Domenicani che risale al XVI secolo. Nel Centro Marea, ideato e realizzato dall’Associazione EMYS che lo gestisce sia per attività turistiche sia scolastiche, non ci sono oggetti e reperti ma percorsi multimediali, video-sonori e di realtà virtuale che danno al visitatore la possibilità di immergersi nelle profondità marine e nel territorio per scoprire le comunità che lo abitano. Nella sala Mare della realtà aumentata la possibilità di "nuotare" con la Carretta Carretta e di immergersi "virtualmente" nelle praterie di posidonia. Nella sala immersiva si cammina su pavimenti interattivi che mostrano i fondali del Mediterraneo.
Chiostro dei Domenicani, Riviera Nazario Sauro, 131 - Gallipoli
Fondato nel 1966 offre una panoramica ampia sulla fauna marina con circa 900 esemplari, sia nelle sue specie mediterranee che esotiche: vertebrati, soprattutto pesci, ma anche tartarughe e uccelli. In esposizione anche modelli di pesci nella Sala della Pesca e un reperto di Squalo Elefante lungo 7 metri La principale finalità del Museo è quella di documentare, mediante i suoi allestimenti, la ricerca svolta dal laboratorio di Zoologia e Biologia Marina dell’Università, che in massima parte si svolge nei mari del Salento, a questo si unisce l'attività di informazione sulla difesa ambientale e la ricerca sulle antiche tecniche di pesca del territorio.
Via Vespucci 13/17 - Porto Cesareo
Nel 1982, in località Santa Caterina, a pochi metri di profondità, viene ritrovato il relitto di una nave oneraria romana datata, in base al carico di anfore, al II sec. a.C.. La nave è affondata contro la scogliera di Punta dell’Aspide, a 300 metri dalla costa. Il ritrovamento è all'origine della costituzione di questo museo che ha una sezione di archeologia subacquea, incentrato proprio sul relitto di S. Caterina, con settori che mettono in evidenza i rapporti commerciali marittimi e terrestri dell'antica Neretum in età ellenistica. Tre le sale espositive per complessivi 500 metri con percorsi che danno al visitatore una visione globale dello sviluppo del territorio dalla preistoria all'età antica.
Via Marinai d'Italia - Nardò
Istituito nel 2015 nei locali di un ex asilo questo museo è una finestra sulle profondità della costa salentina, sia dal punto naturalistico sia archeologico. 17 vasche di acqua marina organizzate in quattro ambienti tematici. Le sale espositive consentono di scoprire, accanto alla variegata fauna locale (pesci, molluschi, echinodermi,ecc.) i principali naufragi e inabissamenti lungo la costa jonica. Si susseguono nei 250 mq museali: la grotta sommersa; la sala della costa; la sala del mare aperto con il relitto di una nave oneraria di epoca romana; la sala del mare profondo con relitti di due navi e un aereo della Seconda guerra mondiale.
Via Cesare Augusto, 7 – Santa Maria al Bagno, fraz. Nardò
Dopo l'Unità Nazionale molti politici preoccupati per la Difesa del versante Adriatico e della posizione dell'Italia nel Mediterraneo ritennero necessaria la costruzione di un Arsenale Militare Marittimo nell'Italia meridionale.Il 21 agosto 1889 l'Arsenale fu inaugurato alla presenza di Re Umberto I. L'Arsenale Militare Marittimo, progettato anche per la costruzione di navi, vede impostare il 14 marzo 1894 la sua prima unità da guerra, l'Ariete-torpediniere Puglia, varato nel 1898e oggi in mostra presso la cittadella monumentale del Vittoriale degli Italiani sul Lago di Garda. Presso l’Arsenale MM di Taranto è istituita, dal 1978, la Mostra Storica Artigiana che racchiude innumerevoli reperti storici del ramo bellico. Inaugurata nel 1979, la mostra è ubicata all'interno di uno dei primi edifici costruiti in Arsenale. L'ingresso è salutato da una grande polena in gesso raffigurante la Dea bendata, sotto di essa un plastico rappresenta la Taranto del 1882, prima della costruzione dell'Arsenale. Tra i cimeli spiccano il timone della nave Cristoforo Colombo e il suo specchio di poppa, un "Maiale", il celebre Siluro a Lenta Corsa utilizzato dagli italiani nelle azioni di attacco alle navi nemiche durante la seconda guerra mondiale; un pezzo di lamiera della corazzata della Regia Marina Giulio Cesare, segnata da un proiettile britannico durante la battaglia di Punta Stilo, e varie opere figlie del genio delle maestranze arsenalizie. Nel museo è anche esposto un bel plastico della città di Taranto nell’800. (A cura dell’Ufficio Storico della Marina Militare)
Piazza Ammiraglio Pasquale Leonardi Cattolica - Taranto
Il Castello di Taranto, Castel S. Angelo, si eleva a ridosso di un antico avvallamento naturale del banco di roccia su cui sorge la città vecchia ed è essenzialmente costituito dalla ricostruzione aragonese di una precedente fortificazione Normanno-Svevo-Angioina. Si trattava del tipico castello medioevale con numerose torri quadrangolari alte e strette adatte alla difesa piombante. Di grande pregio sul piano estetico, seppur caratterizzato da una validità effimera dal punto di vista militare, Il Castello è rimasto integro fino ai nostri giorni a meno del torrione di S. Angelo, demolito nel 1883 per far posto al ponte girevole. I lavori di restauro, iniziati con il ripristino dei muri esterni, sono stati indirizzati nel 2004-2005 verso gli ambienti interni del castello con lo scopo di determinare la configurazione aragonese, prevedendo soprattutto la rimozione di intonaco e cemento per portare a vista mura e pavimenti e la riapertura di corridoi, stanze e camminamenti. Provenendo dalla città vecchia si vede il fronte occidentale, dominato dai torrioni della Bandiera verso il Mar Grande e dell'Annunziata verso il Mar Piccolo. A sinistra del torrione dell'Annunziata è visibile ciò che rimane della grande struttura di forma triangolare che nel 500 univa il torrione di S. Angelo al corpo centrale della fortificazione. (A cura dell’Ufficio Storico della Marina Militare)
Piazza Castello 4 c/o Ponte Girevole Citta Vecchia - Taranto