Popolazioni residenti alle foci del Danubio abbandonarono la costa del Mar Nero e, navigando contro corrente il grande Fiume e poi la Sava, passarono i monti, calandosi nella spiaggia in cui oggi sorge Trieste. Successivamente conquistarono la penisola che da Trieste pende sul mare come un grappolo d'uva e a essa imposero il nome di Istria a ricordo della patria abbandonata, l'Istria Pontina,
 l'odierna Dubrogia (...)

Giacomo Scotti, Miti e storie dell'Adriatico (Mursia, 2019)


 

SLOVENIA

Pomorski muzej - Museo del mare Sergej Mašera - Piran/Pirano

 
 

Nasce nel 1954, sotto la guida dello storico Misoslav Pahor, come Museo civico di Pirano. Nel 1967 diventa il primo e unico museo del mare della slovenia e viene dedicato a Sergej Mašera, giovane tenente di vascello sloveno della Regia marina jugoslava. Nel 1941, nelle Bocche di Cattaro, insieme a un altro ufficiale, il serbo Milan Spašić, affondò il cacciatorpediniere Zagreb per non consegnarlo alle Forze dell'Asse.
Nel Museo, la cui sede principale è a Palazzo Gabrielli (500 mq, suddivisi in dieci sale), è raccolta e documentata la storia marittima della Slovenia e delle comunità locali della costa istriana fortemente marcata dalla presenza storica italiana e veneta. Il museo propone una serie di raccolte e mostre permanenti di archeologia marina, di storia veneziana, del periodo austroungarico e jugoslavo, con modelli navali, dipinti, cartografia, reperti archeologici, polene. Di particolare importanza la collezione di modelli navali di Gabriel Guber del XVIII secolo. Padre gesuita, esperto di ingegneria idraulica (a lui si deve il progetto originario del canale di Lubiana che porta il suo nome) e architettura, appassionato di navigazione e di navi realizzò i modelli navali oggi custoditi al museo di Pirano. Altro pezzo di pregio il Codice Piranese con le tavole di Pietro Coppo (1470– 1555), geografo e cartografo veneziano a cui si deve, tra l’altro, la prima descrizione dettagliata dell’Istria. Per gli appassionati di cartografia da non perdere i due globi di Guillame Delisle, storico e cartografo del Re Sole. Polene ed ex voto raccontano di devozioni e superstizioni di marinai del passato mentre per scoprire le abilità dei maestri d’ascia istriani bisogna fare un salto ai Magazzini del Sale Monfort, recentemente restaurati, dove è raccolta la storia della cantieristica tradizionale. Fanno parte del polo museale anche il Museo delle saline, la Casa di Tona e Casa Tartini, dedicata al compositore e violinista Giuseppe Tartini, dove è conservato uno dei violini del musicista.

Il Museo aderisce all'AMMM - Associazione Musei Marittimi del Mediterraneo.



Riva Ivan Cankar, 3 - Pirano, Slovenia


La fascia costiera del Monte Maggiore in Istria - dal canale di Fianona fino al Golfo di Fiume -  è tuttora chiamata Liburnia, dalla tribù che popolava questa zona dell'Alto Adriatico, le isole del Quarnero e altre fino a Lissa. L'arcipelago del Quarnero era la base del loro dominio incontrastato, acquistarono fama di arditissimi pirati, abilissimi uomini di mare e di costruttori di navi. I Romani prenderanno dai Liburni una nave veloce detta appunto liburna. A bordo di quelle navi, strette e veloci, i Liburni attraversavano l'Adriatico sviluppando intensi traffici con la sponda italica, soprattutto con il Picenum e l'Apulia, a volte portando guerra.


Giacomo Scotti, L'arcipelago del Quarnero 



CROAZIA

 

ROVINJ/ROVIGNO

Ecomuseo Batana     

La batana è la tipica barca da pesca rovignese. Lunga da 4 a 8,5 metri, dal fondo piatto per navigare in acque basse, tradizionalmente armata con vele al terzo. Ed è proprio questa imbarcazione il fulcro dell'Ecomuseo batana, segnalato nel registro Unesco per le buone pratiche di conservazione del patrimonio culturale immateriale.

È un museo diffuso, in stretta relazione con la comunità locale e promotore di pratiche di turismo sostenibile. Il cuore di questo moderna idea di museo è La casa della Batana, muòstra in rovignese, incastonata in un luogo antico: una tipica casa rovignese costruita alla fine del XVII secolo sul versante a mare del nucleo storico della città.

Qui è ospitata la mostra permanente e il centro di documentazione di questa imbarcazione. C’è poi lo Spaccio Matika, lo spàcio, luogo dei sapori, degli odori e delle canzoni del patrimonio marittimo autoctono. Dai sapori si passa ai saperi dei maestri d’ascia conservati nel Piccolo squero, peîcio squèro nella parlata locale, luogo del patrimonio immateriale delle tecniche di costruzione.

L’Ecomuseo batana è radicato nel territorio, ne conserva la memoria marinara e la reinterpreta in attività a terra e a mare. Da non perdere a giugno la Regata di barche tradizionali di vele al terzo e vele latine, così come Le vie della batana dal Molo piccolo allo spaccio Matika: due percorsi, uno via terra e uno via terra accompagnati dai barcaioli. Per i bambini delle scuole elementari gli educatori del Museo hanno sviluppato due laboratori didattici: Mala barka, cioè piccola barca in croato e un altro laboratorio sulle tradizioni nell’ambito del progetto Europeo Culturecovery  

 

Obala P. Budicin 2 - Rovinj/Rovigno


RIJEKA/FIUME

Pomorski i povijesni muzej Hrvatskog primorja  -  Museo Storico e Navale del Litorale Croato

 

Il Palazzo del Governatore di Rijeka/Fiume non è solo un monumento storico, ma un luogo in cui la storia si è compiuta. Progettato da Alajos Hauszmann, e ultimato nel 1896, diviene sede del governatorato austroungarico, ospita Gabriele d'Annunzio durante il periodo del governo fiumano, nel 1945 vi viene installata la mensa ufficiali, nel 1949 diventa sede della Casa della Cultura e dal 1961 è sede del Museo storico e navale del litorale croato. Un polo museale multidisciplinare che comprendere il dipartimento di archeologia, etnografia, storia-culturale, storia navale dove sono confluite le collezioni del primo Museo Civico di Fiume. In questo museo storia e storia marittima sono fianco a fianco, e non potrebbe essere altrimenti in una città che ha legato così strettamente il suo destino al mare.

Ventisei le sale aperte al pubblico che si attraversano in un viaggio a ritroso nel tempo: nel mezzanino la mostra permanente "In difesa della Patria" sulla guerra recente in Croazia. Al primo piano le sale storiche dal periodo di governo ungherese che documentano la storia della citta di Fiume e il suo territorio dal XVIII a XX secolo. Al secondo piano le collezioni dalla  preistoria al XIII secolo. Ed è qui che si trova la sezione dedicata alla storia navale della regione di Quarnero e di Fiume. Vi è conservato  uno dei cinque giubbotti di salvataggio ancora esistenti del Titanic, custodito gelosamente in una bacheca di vetro. Il museo ha una importante collezione di diari di bordo tra cui quello del  del veliero Stefano naufragato al largo dell'Australia nel 1876 con la storia dei naufraghi che vissero insieme agli aborigeni; collezioni di carte geografiche strumenti di navigazione, modelli navali.

Il Museo è un' istituzione regionale e con le sue attività - che comprendono anche numerosi laboratori per le scuole, l'organizzazione del Festival della Scienza, Fiumare, il festival del mare e delle tradizioni marinare del Quarnero - copre il territorio del contea litoraneo-montana. Tre le sedi distaccate: a Kastav/Castua dove ci sono musei etnografici, a Lipa e Dobrinj sull'isola di Krk/Veglia, nel cuore del golfo del Quarnero dove ancora riecheggiano i miti greci. Qui, secondo una versione del mito degli Argonauti, Medea trasformò in pietre i compagni di Giasone che per il dolore impazzì. Gli déi pietosi intervennero per trasformare quei corpi di sasso in isole verdi e bellissime, quelle che fanno corona al golfo del Quarnero.

Il Museo aderisce all'Associazione Musei Marittimi del Mediterraneo.

Muzejski trg 1, Rijeka/Fiume


BETIN/BETINA, ISOLA DI MURTER

Muzej betinske drvene brodogradnje - Museo della Costruzione Navale in Legno

 

Al museo di Betina è custodita una parte importante della cantieristica navale della costa dalmata, una tradizione che risale al XVIII secolo e che è viva ancora oggi. La barca simbolo è la Betina gajeta, una variante dell'imbarcazione tradizionale adriatica  costruita sulle linee delle barche medioevali di Gaeta. Da qui, appunto, il nome croato: gajeta. La caratteristica di questa barca è l’opera viva dritta e sottile sottoposta a un’opera morta larga e tondeggiante, per agevolare le operazioni di pesca. Le barche sono lunghe tra i 5 e i 9 metri, larghezza compresa tra i 2 e il 2,6 metri. Sono barche armate a vela latina, raramente con vele al terzo. L'arte della costruzione della Betina gaieta è protetta come patrimonio culturale immateriale ed è iscritta al Registro dei beni culturali della Repubblica di Croazia. Il museo sull'isola di Murter è dunque una sorta di sancta sanctorum della storia, dell'uso e delle tecniche di costruzione di un monumento nazionale.

 

È composto da sei sale monotematiche dedicate a: strumenti di lavoro dei maestri d’ascia; strumenti per disegnare le barche in legno; equipaggiamento, strumenti di pesca, strumenti dell'agricoltua e ultima ma non ultima una sala multimediale.

C'è anche una sezione in acqua con 50 barche tradizionali ( sono di privati che le mettono a disposizione) ormeggiate nel porticciolo. In acqua c'è anche la Cicibela, gajeta di Betina che è un bene culturale mobile di Croazia.

Il Museo aderisce all'Associazione Musei Marittimi del Mediterraneo e nel 2019 ospiterà il Forum annuale.




 

Cicibela è stata costruita nel cantiere navale di Jere Filipi Tošulov nel 1931 per Toma Gregov, un cliente di Preko sull'isola di Ugljan. Durante la sua lunga vita ha trasportato uomini, merci, e animali da soma. Durante la Seconda guerra mondiale trasportò rifugiati a El Shatt. Abbandonata poi nel porto di Zadar/Zara rischiò di andare perduta, nel 2002 fu acquistato da Marino Mijat che la riportò a Betina dove è tornata a nuova vita.