LIGURIA


GALATA MUSEO DEL MARE - GENOVA

Inaugurato nel 2004, anno che ha visto Genova Capitale Europea della Cultura, ha sede in un antico edificio della fine del XVI secolo, parte dell’Arsenale della Repubblica. 10.000 mq di esposizione su quattro piani che raccontano la storia del rapporto vitale tra uomo e mare.
L'allestimento alterna reperti storici (manoscritti colombiani, armature, atlanti, dipinti di marina, carte nautiche, strumenti scientifici, disegni tecnici)  e moderne  postazioni interattive, oltre alle ricostruzioni della Galea e del Brigantino sulle quali i visitatori possono salire. Nello spazio esterno antistante, il Galata Open Air Museum, dal 2010 è ormeggiato il sommergibile S518 Nazario Sauro che consente ai visitatori di rivivere le condizioni di vita a bordo.


 

Dal 1 gennaio 2005 il Galata fa parte del Mu.MA Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni insieme al Museoteatro della Commenda di Prè e al Museo Navale di Genova Pegli. Alla memoria delle migrazioni di ieri e di oggi è dedicata la sezione permanente MEM Memorie e Migrazioni al 3° piano. Con i suoi 200.000 visitatori all'anno, di cui 35 mila ragazzi delle scuole, è il museo del mare più visitato d'Italia e uno dei più famosi del Mediterraneo. Un centro vivo di cultura  nato da una efficiente sinergia tra il  pubblico (Comune di Genova), il privato (Costa Edutainment e Coop Solidarietà & Lavoro) e il privato-sociale Associazione Promotori Musei del Mare onlus.


 Calata de Mari 1 - Genova


Mu.MA - Museoteatro della Commenda   

                       

Da visitare per scoprire pagine salmastre di storia della Superba. Un tempo la Commenda di Prè,  gioiello medioevale di singolare bellezza, affacciava direttamente sul mare. Costruita nel 1180, per volontà di Frate Guglielmo dei Cavalieri Giovanniti, era un luogo di assistenza per pellegrini e crociati in transito dalla Terrasanta. Dopo un lungo restauro, nel 2009 ha riaperto al pubblico con un interessante allestimento multimediale che ha come filo conduttore la storia della città e l'idea di interculturalità tra popoli diversi che dal mare non sono divisi ma uniti.

Piazza della Commenda - Genova



Museo della Città e dei Fari - Lanterna di Genova

La Lanterna di Genova. È il faro più antico al mondo ancora funzionante. Con la fortezza è candidato a diventare patrimonio dell'Umanità UNESCO.(Foto Alessandro Grasso)

Simbolo di Genova, sita sul promontorio di Capo di Faro, la Lanterna, con i suoi 117 m di altezza dal livello del mare, è il faro più alto del Mediterraneo, secondo in Europa, e il più antico del mondo ancora funzionante (890anni nel 2018), secondo alcune fonti, infatti, la sua costruzione risale al 1128. Nel 1326 vi si installò la prima lanterna ad olio di oliva. Nel 1626 alla Lanterna venne posta la prima pietra di ciò che sarebbe stata una cinta muraria lunga circa 20 km. Successivamente vennero introdotti sul faro sistemi ottici moderni (nel 1840 il sistema rotante con lenti di Fresnel) fino all’elettrificazione del 1936. La luce del faro arriva a 57km di distanza e funziona tutt’oggi. Faro e fortezza sono candidati a diventare patrimonio Unesco.
Nelle fortificazioni c'è il Museo della Città e dei Fari dove si trovano le quattro sale dei fucilieri,  una galleria e le tre sale dei cannoni. In queste ultime è ospitato il Museo dei fari e fanali, dove il visitatore può comprendere il funzionamento di questi importanti riferimenti per la navigazione. La collezione è composta da cimeli e oggetti donati dal Marifari di La Spezia. 


Museo Navale - Pegli

Istituito nel 1930, questo museo nasce attorno alla collezione donata nel 1922 dall’ingegnere Fabio Garelli al Comune di Genova. È situato nella villa Doria-Centurione, costruita nel XVI secolo, e circondata da un parco all’inglese su progetto dell’Alessi. La villa si fregia dell’unico ciclo completo di affreschi in perfette condizioni del Ponente.
Le collezioni marittime che riguardano sia il passato di Genova sia quello delle Riviere, vanno dal XV al XIX secolo.
Sono esposte preziose carte geografiche, dipinti, disegni, modelli navali, strumenti di costruzione e di navigazione e testimonianze di cultura materiale dei marinai e dei maestri d’ascia liguri. Conserva anche un interessante fondo di giornali marittimi.
Il museo  è gestito in convenzione con il Cup, Centro Universitario del Ponente.


 

Piazza Bonvino 1 - Genova Pegli



Museo Tecnico Navale  - La Spezia

La Sala delle Polene

Il Museo ha origine dalla prima raccolta di reperti marinari organizzata dalla famiglia Savoia a Villefranche sur mer, in Provenza, prima base navale sabauda, che nel 1775 fu organizzata a museo e presentava in particolare reperti della battaglia di Lepanto. Con la Rivoluzione Francese la raccolta dei cimeli fu continuata nella nuova base di Cagliari e poi in quella di Genova con l’annessione della repubblica genovese al regno sabaudo, dove furono trasferiti i reperti sopravvissuti del Museo di Villefranche. Terminata nel 1869 la costruzione dell'Arsenale, il Museo Navale di Genova fu trasferito alla Spezia dove si trova oggi all’ingresso della base militare.La Seconda guerra mondiale infierì notevolmente sulle collezioni del museo, che furono solo in parte ridossate in galleria lontano dal polo industriale militare del golfo. I materiali di maggiori dimensioni, che non fu possibile trasferire, subirono i bombardamenti nemici e andarono in gran parte distrutti. Nel 1958 il museo fu organizzato nella sede attuale e recentemente sono stati svolti importanti lavori di ristrutturazione dell’edificio e di riallestimento delle sale interne che ne valorizzano le straordinarie collezioni. 

Bellissima la Sala Polene, recentemente riallestita, dove si cammina sotto lo sguardo enigmatico di 28 polene lignee del XVIII e XIX secolo di Unità che hanno preso parte al Risorgimento italiano, modelli originali di vascelli del XVIII e XIX secolo.

Procedendo nel percorso museale si arriva alla Sala Marconi con zone telegrafiche del 1897, ricevitore a coherer del 1901, coherer, ricevitore a detector magnetico del 1902. Nell' Area Eroica della Prima Guerra mondiale si trovano Torpedine Semovente Rossetti, bandiera del MAS di Buccari, Statua di Costanzo Ciano realizzata da Francesco Messina, àncore della Viribus Unitis, sezione del barchino assaltatore Grillo. Nell'Area Eroica della Seconda Guerra mondiale si possono vedere il siluro a Lenta Corsa, barchino esplosivo, orologio Panerai, parti della nave appoggio Olterra e del sommergibile Sciré, busti di Teseo Tesei e Luigi Faggioni. Nel settore Esplorazioni subacquee sono musealizzati i prototipi dello scafandro rigido articolato e della torretta butoscopica (anni Trenta), camera iperbarica portatile (anni Quaranta), vestito completo e pompa da palombaro, elmi da palombaro. Nella sezione Esplorazioni polari ci sono, tra gli altri, l'ondina campale e la stazione radio del dirigibile Italia e reperti della spedizione del Duca degli Abruzzi che documentano le più famose missioni esploratrici del Polo Nord compiute dal Duca degli Abruzzi nel 1900 e dal gen. Umberto Nobile nel 1928. In una scheda è impossibile riassumere l'immenso patrimonio storico conservato in questo museo. Non resta che visitarlo: 7 sale, un giardino di 800 mq con reperti e mezzi navali di grandi dimensioni, didattica per le scuole e eventi aperti al pubblico come le notti bianche o la giornata Enigma. Certo, perché dove altro potrebbe essere Enigma, la macchina elettro-meccanica per cifrare e decifrare messaggi se non al Museo della Spezia? (A cura dell’Ufficio Storico della Marina Militare)



Cantiere della memoria - Le Grazie

(Foto di Roberto Celi)

È il più piccolo museo del mare d'Italia, allestito in un fondo che affaccia sul porto antico del piccolo borgo delle Grazie dove sono ormeggiate barche d’epoca a vela di grande valore storico.
Nasce su inizitiva di Corrado Ricci per valorizzare le collezioni degli antichi attrezzi di maestri d’ascia e calafati, figure cardine della storia cantieristica locale. I reperti, provenienti dalle collezioni di Pietro e Dante Ricci, sono in esposizione permanente e

sono la cornice per mostre temporanee a tema sul  filo della memoria delle storie di mare di tutti i tempi. Il Cantiere organizza mostre, proiezioni, conferenzee, spettacoli sempre molto partecipati.

Via Libertà 119, porto antico - Le Grazie (Sp)


Museo della carpenteria navale Pietro Ricci - Le Grazie

Un piccolo museo nato nel 1965 per iniziativa di Pietro Ricci che ha raccolto ogni genere di strumenti, dalle seghe ai trapani a mano, dalle asce agli scalpelli, usati dai carpentieri, maestri d'ascia e calafati dei cantieri del golfo della Spezia.
Oggetti che  raccontano dell'arte antica della costruzione delle barche, dell'ingegno e della perizia di artigiani che si tramandavano i saperi di generazione in generazione attraverso lunghi apprendistati e che oggi sono argomenti di studio per ragazzi delle scuole del territorio. 

Via Libertà, 315 - Le grazie (Sp)


Museo dei fari - Isola del Tino (Sp)

È l'ultimo nato nel mondo dei musei marinari, è stato aperto nel settembre 2017. Vale assolutamente la pena prenotare la visita a questo museo sull'Isola del Tino nel golfo della Spezia per due motivi. Primo perché è l'occasione per visitare il faro, Secondo perché è uno dei pochi musei tematici sulla storia, tecnologie e strutture dei fari italiani che dal 1911 sono gestiti dalla Marina Militare. Il percorso didattico museale è stato ricavato nei locali del bastione napoleonico dell’isola, pezzi museali provengono dal Museo tecnico navale della Spezia: ottiche e strumentazioni da fine Ottocento ai giorni nostri. Da aprile 2018 è visitabile su prenotazione solo un giorno al mese. 

Isola del Tino - La Spezia


Museo Marinaro Gio Bono Ferrari - Camogli

Tra il XVIII e il XIX la flotta mercantile di Camogli dominava i mari, seconda solo a quella londinese. In quei secoli gli armatori camogliesi armarono oltre 2500 velieri, e di oltre mille, armati tra il 1850 e il 1915, sono stati raccolti e conservati i dati tecnici. Il museo, che porta il nome del fondatore Gio Bono Ferrari (una vita avventurosa tra Italia e Argentina, marinaio mancato si dedicò a custodire la storia marinara del suo paese) raccoglie in due sale circa 2000 reperti alcuni veri e propri oggetti di "culto" per gli appassionati di storia marinara: l'ottante di Giuseppe Garibaldi, il cronometro del Narcissus -  la nave di Conrad, acquistata da un armatore camogliese nel 1899 -, il boccaporto di una nave romana, una sfera armillare, un quadrante, la chitarra di Simone Schiaffino, l’Alfiere dei Mille. E ancora  due martilogi - in pratica gli antenati dei registratori di rotta - che potevano essere usati da marinai analfabeti. Tutti gli oggetti sono stati donati da naviganti della città che hanno percorso i mari di tutto il mondo. 

Via Gio Bono Ferrari, 41 - Camogli


Museo Marinaro Tommasino-Andreatta - Chiavari

Si deve a Franco Tommasino, detto Mario, e Ernani Andreatta la nascita, nel 1997, di questo museo marinaro. Ex tecnico Rai il primo,ex ufficiale di Marina, comandante di navi mercantili e discendente di una famiglia di costruttori di velieri, il secondo. Storie diverse, una sola passione: il mare e la storia. Dal 2008 il museo ha sede nei locali della Scuola Telecomunicazioni Forze Armate di Chiavari, fa parte della Sala Storica della scuola ed è inserito nell'inventario del  Museo Tecnico Navale di La Spezia. Nella Sala Storica della Scuola Telecomunicazioni Forze Armate  si trovano preziose apparecchiature didattiche e cifranti appartenuti a navi della Marina Militare Italiana, oltre che la simulazione di un ponte di comando degli anni Cinquanta. Qui è conservata anche la  cuffia radio telegrafica di Adelmo Landini, radio telegrafista dell' Elettra di Marconi. Nelle altre sale oltre a numerosi modellini si trovano strumenti di lavoro provenienti dai cantieri navali, incluso un argano per tonneggio, cioè l' alaggio, di grosse imbarcazioni dal mare alla spiaggia, un gozzo ligure completo di lampara e attrezzi da pesca. Unica nel suo genere la collezione di francobolli a tema marinaro con serie uniche di tutti gli Stati del mondo 

Scuola Telecomunicazioni FF AA - Via Parma, 34 - Chiavari (Ge)


Civico museo delle tradizioni marinare - S. Margherita Ligure

Lo studio di Vittorio G. Rossi allestito a Villa Durazzo con il fondo donato alla città dallo scrittore

Un museo diffuso da visitare passeggiando sul lungomare o nei caruggi della cittadina. Il progetto del Comune ricuce le memorie marinare  attraverso percorsi guidati. Una tappa da non perdere è il Museo Vittorio G. Rossi a Villa Durazzo dove è raccolta la collezione di testi e documenti di uno dei più grandi scrittori di mare del nostro paese. Vittorio G. Rossi, morto a Roma nel 1978 era nato a S. Margherita Ligure nel 1898. Con un libro di Rossi tra le mani si può raggiungere la sala espositiva del castello cinquecentesco, ora dedicata all’esposizione dei brevetti nautici del sammargheritese Giulio Versari, oppure passare dalla statua di Cristoforo Colombo a quella del contadino Pescatore o passeggiare sotto i portici del vecchio mercato del pesce. 

Santa Margherita Ligure - Ge


Museo Navale Internazionale - Imperia

Imperia, la città dei marinai, ha finalmente un nuovo museo navale. La sezione moderna è già aperta al pubblico, mentre quella antica è in fase di trasloco e sarà visitabile a partire dal 2018. I percorsi espositivi saranno molti e ripercorreranno tutte le varianti del lungo rapporto dell'uomo con il mare: dalle imprese dei palombari ai Cap Hornier ( è l'unico museo ad avere una sezione dedicata ai naviganti che hanno passato Capo Horn), dai reperti archeologici ripescati al largo di Imperia alla ricostruzione del ponte di comando del Sestriere, dalle uniformi dei garibaldini della Spedizione dei Mille ai mezzi d'assalto. Imponente la biblioteca di 40 mila volumi di storia marinara. Il nuovo museo sarà dotato di bookshop e auditorium per conferenze.

Via Scarincio, 9 - Imperia